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8. Rinvenimento degli acciai.

 

Dopo la tempra, un acciai è caratterizzato dalla sua costituzione e dal suo stato di sforzi interni.

La tempra anisotermica è in generale un trattamento energico che permette di ottenere un acciaio con elevati Re, Rm, H, grazie alla presenza di martensite. Tuttavia, i valori della A% e della resilienza K sono molto bassi per la stessa ragione. Se si considera anche la presenza di un livello di sforzi residui spesso elevati, è evidente che un acciaio non può essere utilizzato direttamente allo stato temprato.

L’operazione di rinvenimento è destinata a correggere più o meno questi inconvenienti. Essa permette di ottenere un metallo con caratteristiche convenienti, giusto compromesso fra Rm ed Re da una parte e A% e K dall’altra. Contrariamente alla tempra, che è un’operazione rapida e di difficile controllo, il rinvenimento permette un controllo agevole delle trasformazioni e, quindi, delle proprietà del metallo.

Il rinvenimento è un trattamento effettuato dopo una tempra e consiste in:

- un riscaldamento ad una temperatura TR < Ac1 ;

- una permanenza a TR per una durata tR ;

- un raffreddamento fino alla temperatura ambiente secondo una legge programmata o meno.

Il rinvenimento provoca una evoluzione dell’acciaio verso uno stato più vicino allo stato fisico-chimico di equilibrio senza tuttavia arrivarci. La scelta di TR e di tR permette di controllare questo ritorno più o meno completo verso lo stato di equilibrio.

 

8.1. Trasformazioni delle strutture durante il rinvenimento.

Le proprietà meccaniche ottenute dopo rinvenimento dipendono dalle trasformazioni subite dai costituenti ottenuti dopo la tempra, che, alla temperatura ambiente, si trovano in una situazione di equilibrio metastabile: un aumento della temperatura può favorire la rottura di questi pseudo-equilibrie l’evoluzione verso uno stadio più vicino all’equilibrio stabile.

L’insieme ferrite-perlite e, in misura minore, le bainiti, sono molto vicine all’equilibrio ed in condizioni ordinarie di rinvenimento subiscono solo delle trasformazioni minori. Invece la martensite e l’austenite residua subiscono le evoluzioni decisamente più importanti. Nonostante che queste trasformazioni siano, in alcuni intervalli di temperatura, contemporanee ,esse verranno qui esposte separatamente.

 

Trasformazioni della martensite durante il rinvenimento.

Se si considerano degli acciai non legati, oppure legati ma non contenenti elementi carburigeni, si possono

considerare tre diversi stadi dell’evoluzione della marteniste, in funzione della TR. Tali stadi si ricoprono parzialmente:

 

1) Per delle temperature comprese fra la temperatura ambiente e 100-150°C, il carbonio tende a lasciare i siti che occupa preferenzialmente nella maglia quadratica della martensite. Tale spostamento non è accompagnato da alcuna precipitazione rilevabile. Il carbonio segrega sui difetti cristallini (dislocazioni). Questo è uno stadio di pre-precipitazione, che non comporta la formazione di una maglia cubica. Tali fenomeni si arrestano quando il tenore di C nella martensite raggiunge all’incirca lo 0.25% 10.

Questo spostamento del carbonio permette una diminuzione degli sforzi interni al livello della maglia: Re subisce un aumento sensibile, mentre Rm varia poco.

 

2) A partire da circa 130°C fino a 250-300°C si ha la precipitazione di carburi di ferro e [Fe2,4C] , per taluni acciai si può avere la precipitazione di carburi c [Fe3C1.05].

Questa precipitazione comporta una contrazione del volume la cui ampiezza aumenta con il tenore in carbonio.

 

3) Fra 300 e 450°C si ha un ritorno alla maglia cubica con la formazione di Fe3C e scomparsa dei carburi e e c. La cementite si forma all’inizio sotto forma di placchette che a partire di 450°C fino a Ac1 si sferoidizzano e quindi aumentano di volume per coalescenza, con una progressiva diminuzione di Rm ed Re ed un progressivo aumento di A% e di K.

Le strutture ferrite+cementite ottenute (o martensiti rinvenute) hanno delle caratteristiche migliori di quelle ottenibili da g ed in particolare una più elevata resistenza alla rottura fragile. Tuttavia la coalescenza di Fe3C è troppo rapida negli acciai non legati per portare ad un indurimento per precipitazione: nel caso di acciai

legati certi elementi come il Ni, Mn e, soprattutto, il Si ritardano la coalescenza dei carburi.

Se si considerano gli acciai legati contenenti degli elementi carburigeni (Mo, W, Ti,Nb), in quantità sufficiente, si può evidenziare un nuovo stadio nel rinvenimento della martensite:

 

4) per temperature superiori a 450°C si ha la sostituzione della cementite Fe3C con dei carburi legati, tutti più stabili della cementite, che si formano in modo preferenziale rispetto alla cementite. La velocità di crescita dei carburi legati è essenzialmente controllata dalla diffusione degli elementi corrispondenti nella matrice ferritica, molto più lenta di quella del carbonio. Il risultato è una dispersione dei carburi legati molto più

fine di quella della cementite e più resistente alla coalescenza. Queste circostanze giustificano l’esistenza di un indurimento per precipitazione ( o secondaria) della massa ferritica al di sopra di 450°Cper acciai con elementi fortemente carburigeni (ad esempio, acciai per utensili). Per temperature superiori a 550-600°C la coalescenza interviene a sua volta, con una conseguente diminuzione della durezza.

 

Trasformazione dell’austenite durante il rinvenimento.

L’austenite residua eventualmente mantenuta metastabile alla temperatura ambiente può ritrovare durante il

rinvenimento delle condizioni che permettano la sua trasformazione. In effetti un rinvenimento è un mantenimento isotermico e l’evoluzione dell’austenite residua seguirà una cinetica prossima a quella descritta dalle curve TTT nel caso di austempering (i tempi di incubazione sono in generale ridotti a causa della presenza di martensite e dei suoi prodotti di trasformazione al rinvenimento). Due sono i casi che si possono

presentare:

- Il diagramma TTT presenta una trasformazione bainitica di durata relativamente breve: in tale caso la trasformazione dell’austenite in bainite si verifica fra circa 200 e 400°C. Questa circostanza è quella della maggior parte degli acciai non legati o debolmente legati.

- Il diagramma TTT presenta un tempo di incubazione per la trasformazione bainitica molto elevato. Tale circostanza interviene per certi acciai molto legati: acciai rapidi, acciai per utensili al 12% in Cr .... In tale caso la trasformazione della Ares è spostata verso i 650-700°C con la formazione di aggregati F+C, come quella descritta nel diagramma TTT.

Per tale categoria può intervenire un fenomeno particolare a modificare le condizioni di trasformazione della Ares. Tali acciai infatti si trovano in uno stato di sovrassaturazione rispetto all’equilibrio e si può avere una precipitazione di carburi nella matrice austenitica verso i 500-600°C. Tale austenite si ritrova quindi impoverita in carbonio, con un conseguente aumento di Ms. Un successivo raffreddamento dell’austenite comporta la formazione di martensite detta secondaria: l’austenite ha subito un fenomeno di destabilizzazione. E’ necessario quindi procedere a un secondo rinvenimento e, talvolta, a diversi successivi per trasformare completamente l’austenite e la martensite secondaria che si ottiene.

 

8.2 Evoluzione delle proprietà durante il rinvenimento.

Le modifiche strutturali sopra descritte hanno delle conseguenze importanti sulle proprietà meccaniche. I principali parametri che influenzano i risultati del trattamento di rinvenimento (dopo tempra) sono la composizione chimica, ed i fattori legati alla modalità di trattamento (temperatura e durata del rinvenimento).

La figura 15 mostra l’evoluzione della durezza in funzione della temperatura di rinvenimento, per la stessa

durata di rinvenimento.

 

Figura 15

 

Si può osservare che gli elementi di lega generalmente ritardano la diminuzione della durezza per l’azione diretta sulla durezza della ferrite (effetto di soluzione solida) e soprattutto per l’aumento della resistenza alla coalescenza dei carburi. Inoltre gli elementi carburigeni possono causare un indurimento secondario per precipitazione di carburi legati.

Nella prima categoria l’influenza cresce secondo la seguente sequenza:  Ni < Mn < Si

Nella seconda categoria (legata alla formazione dei carburi) l’influenza cresce secondo la seguente sequenza:

Cr << Mo, W < V < Ti

Inoltre si hanno degli effetti sinergici fra Cr, Ni, Mo, che permettono di ottenere delle durezze elevate anche nel caso di rinvenimenti di lunga durata e/o effettuati ad elevata temperatura.

La temperatura di rinvenimento è un parametro decisamente importante. Infatti i fenomeni sopra descritti fanno intervenire il processo di diffusione che è termicamente attivato: la diffusione del carbonio per la precipitazione dei carburi di ferro, l’autodiffusione del ferro per la coalescenza dei carburi di ferro, la diffusione degli elementi di lega per la formazione e la coalescenza dei carburi legati.

L’intervento di un processo termicamente attivato comporta sempre l’introduzione di un parametro di equivalenza tempo-temperatura, che può avere div erse forme. Una delle più utilizzate è la seguente

P = TR (b + log tR) ove TR e tR sono rispettivamente la temperatura [K] e la durata del rinvenimento [h], b

è una costante che per gli acciai assume il valore di 20. Tale parametro permette di valutare la durezza di un acciai rinvenuto per qualsiasi combinazione TR-tR.

 

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