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2. Movimento delle dislocazioni.

La dislocazione è un difetto cristallino il cui movimento è progressivo (figura 4).

 

Fig. 4

 

Più facile del taglio contemporaneo su tutto il piano, implica la stessa deformazione macroscopica.

Questo spostamento facile di zone deformate localmente ha numerosi esempi fisici più concreti (figura 5).

 

 

Fig. 5

 

• Dislocazione a spigolo (figura 6).

 

Fig. 6

 

Se si considera un blocco elastico, lo si tagli secondo un piano fino ad una linea CC'. Questo taglio separa il blocco in di parti A ed A'. Se si applica su A' una forza F, perpendicolare a CC', si forma uno scalino e si ha la deformazione di A'. Se si desidera che la deformazione si propaghi, si deve continuare ad applicare la forza F parallelamente a CC', fino a quando essa non esce dal blocco.

Lo scorrimento di A' rispetto ad A è effettuato mediante lo spostamento di una linea CC' che separa la parte che ha già subito lo scorrimento, da quello che non lo ha ancora subito.

Se si considera ora un reticolo cristallino, si vede che l'azione della forza F forma un gradino che inserisce un semi-piano che va a formare uno spigolo. CC' è una linea di dislocazione a spigolo rappresentante la base di questo semi piano. La larghezza dello scalino è pari al vettore di BURGERS.

Il vettore di Burgers definisce sia l'ampiezza e la direzione dello scorrimento.

 

• Dislocazione a vite (figura 7).

 

Fig. 7

 

Si consideri lo stesso blocco elastico tagliato come il precedente secondo un piano fino alla linea VV'. Si applichi sulla parte A' una forza F, parallela a VV'. Si forma uno scalino e si ha la deformazione di A'. Quando VV' arriva alla estremità del blocco, A' si ritrova al suo stato d sforzo iniziale.

Lo scorrimento di A' rispetto a A si effettua mediante lo spostamento di una linea VV' che separa la parte che ha già subito lo scorrimento da quella che lo deve ancora subire.

Se si considera il reticolo cristallino, si vede che VV' è una linea di dislocazione a vite, e che lo scalino ha per larghezza la lunghezza del vettore di BURGERS

 

• Dislocazione mista(figura 8).

 

Fig. 8

 

Nel caso generale, la linea di dislocazione è una curva qualunque piana. In ogni punto si può definire sulla tangente alla linea un vettore unitario, scomponendo il vettore di BURGERS in una componente a spigolo ed in una componente a vite.

 

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